Case Vacanze e Appartamenti a Malesco

Sei alla ricerca di una località in cui evadere dal trambusto cittadino o anche semplicemente dare un taglio momentaneo alla tua routine? Malesco farà sicuramente al caso tuo! In questo comune del nord-est del Piemonte nella provincia del Verbano-Cussio-Ossola, poco distante sia dal Lago Maggiore che la separa dalla Lombardia che dal confine con la Svizzera, avrai a disposizione alcune case vacanze nel centro cittadino molto tranquillo con la classica vita da borgo. A pochi passi da questi alloggi potrai facilmente raggiungere la sede dell’Ente Parco Nazionale Val Grande che gestisce l’omonimo parco, nonché le due bellissime Chiesa di Lorenzo il Magnifico e Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Se poi la tua voglia di isolarti è ancora più forte, avrai la possibilità di optare per appartamenti vacanze immersi totalmente nel verde in zone ancora più periferiche rispetto al centro del borghetto di Malesco.

A Malesco trovi numerose case vacanze e appartamenti adatti ad accogliere dalle due persone fino a gruppi ben numerosi. L’ideale è recarsi in auto in modo da poter girare liberamente anche l’area circostante e non è un caso che moltissimi alloggi prenotabili sul nostro sito offrano anche dei parcheggi per le auto dei visitatori. Molti appartamenti hanno un balcone, altri addirittura un vero e proprio giardino con panchine e tavolini all’aperto e con l’opportunità di godere al massimo dello splendido panorama della Val Vigezzo di cui questo piccolo comune fa parte. Gli sport invernali sono la tua passione? La vicinanza del borgo al complesso sciistico Cui Dariolo-Maresco rende le case ed appartamenti vacanze di questa località particolarmente ambiti dagli amanti di sci e snowboard che qui potranno praticare i loro sport ad un’altitudine che raggiunge gli oltre 900 metri.

Il comune di Malesco è uno dei 7 comuni che compongono la Valle Vigezzo situata tra le alpi nel Piemonte settentrionale. Tali comuni sono davvero vicini tra di loro e dunque, pur soggiornando a Malesco, può essere una buona idea non lasciarsi scappare l’opportunità di visitarli tutti. Il mezzo migliore per raggiungere questa località è senz’altro l’auto, con la quale è possibile esplorare non solo il centro cittadino ma anche ogni angolo nascosto della zona che comprensibilmente non è sempre servita dai mezzi pubblici come bus e treni.

Non è affatto una sorpresa che Malesco nel 2007 abbia ottenuto il riconoscimento di Bandiera Arancione, il marchio di qualità certificato alle piccole località dell'entroterra sulla base di rigorosi parametri turistici e ambientali, dando così lustro ad un borgo la cui vita ha attraversato le epoche più disparate: dalla preistoria all’epoca romana che qui ha lasciato tracce con tombe e suppellettili, fino alla importante presenza longobarda. Nella piazza del paesino è situata la bellissima Chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo vicinissima all’obelisco e all’Oratorio di San Bernardino. Ricade nel territorio comunale di Malesco inoltre l’accesso, dopo aver attraversato la Valle Loana, al Parco Nazionale della Val Grande, la più grande riserva naturale di tutta l’Europa, al cui interno si trovano Riserva naturale Val Grande estesa su ben 973 ettari, e la Riserva naturale Monte Mottac estesa su ben 2140 ettari.

Se ami i luoghi percorsi, dopo aver lasciato l’auto a Malesco puoi effettuare a piedi un percorso circolare lungo l’alpe Cortino che ti porterà a scoprire meglio l’area naturalistica circostante facendo successivamente rientro a Malesco. Lo stesso percorso può essere effettuato anche in mountain bike. La strada è per buona parte asfaltata e priva di particolari problematicità da segnalare lungo il tragitto, ma al bivio verso l’alpe cortino presenta uno sterrato che, se non si è dei ciclisti provetti, può risultare faticoso da affrontare, per cui fermarsi per fare un po’ di strada a piedi è decisamente consigliabile. Ad un certo punto la parte più faticosa sarà alle spalle ed inizierà la discesa verso l’alpe Colpretto, dove attraverserai un bellissimo bosco su un sentiero battuto fino a raggiungere di nuovo Malesco.

Da Malesco, come da tutta la Valle Vigezzo sono partiti tantissimi flussi migratori che hanno portato gli abitanti verso altre località soprattutto nel resto d’Italia e in Francia e soprattutto verso i centri urbani: questi migranti erano per lo più spazzacamini, fumisti e pittori, cioè lavoratori che per la propria condizione o per scelta erano lontani dall’economia di sussistenza del mondo alpino. Non è un caso che nel vicino comune di Santa Maria Maggiore, ci sia dunque un Museo dello Spazzacamino, dove è presente un’esposizione di attrezzi, abiti, opere pittoriche e oggetti che ricostruiscono la storia e il significato di questo antico mestiere. E a proposito di camini, non dimenticare di fare una capatina alle Cascate dei Camini, i cui getti d’acqua si formano prima che il torrente Loana si getti nel fiume Melezzo. Il luogo è perfetto in estate se si cerca un po’ di refrigerio nelle giornate dal caldo torrido, ma anche in inverno, quando la cascata si trasforma in una quasi magica lastra di ghiaccio.

Il perché del nome dell’edificio è evidente già dalle pareti del presbitero, dove si trovano il Martirio di San Pietro e il Martirio di San Paolo, mentre alle spalle dell'altare sono raffigurati i due santi Pietro e Paolo. L'edificio presenta un'unica navata centrale di pianta rettangolare, su ciascun lato della quale si aprono tre cappelle: quelle di sinistra sono il battistero, la cappella di San Metrobio (che conserva le spoglie del santo) e la cappella della Madonna del Rosario, mentre sulla destra si trovano le cappelle dell'Immacolata Concezione, dei Morti e di San Giovanni Battista. La maggior parte delle tele presenti in queste cappelle fu realizzata da pittori della locale famiglia Sotta, i componenti della quale sono gli autori delle formelle che compongono la Via Crucis, disposte lungo la navata.

Il lavatoio, fondamentale in passato per la mancanza di acqua corrente nelle case, si trova in Piazza della Chiesa e risale al 1895 e fu costruito dal comune in occasione della messa in funzione del primo importante acquedotto del centro abitato. All’interno del lavatoio si possono trovare otto grandi vasche in granito accostate su due serie, che permetteva a ben 24 lavandaie di usare contemporaneamente il lavatoio, che in questo modo risultata essere non solo un bene prezioso per gli abitanti, ma anche un luogo di aggregazione, ritrovo e socialità. Nel 2002 il lavatoio è stato completamente restaurato e non essendo più usato a differenza del passato, nel 2007 ha ospitato mostra tematica sulla vita e l’impresa di Giovanni Maria Salati, importante personaggio di origine Maleschese e primo uomo ad attraversare a nuoto la Manica oltre due secoli fa nel 1817.

L’Oratorio di San Bernardino da Siena fu ricostruito, per volontà della confraternita di cui porta il nome, sull’originale del 1450 tra il 1772 ed il 1777. All’interno dell’oratorio sono conservati un timpano barocco con la caratteristica copertura in pietra adorna la facciata principale ma anche affreschi di Giuseppe Torricelli da Lugano oltre ai dipinti del coro e relativa volta ad opera del vigezzino Carlo Giuseppe Peretti. Il pavimento, realizzato nel 1877, riprende quello della parrocchia, sia per disegni che per i materiali, inoltre le pregevoli tele ornano le pareti e sono opera, tra gli altri, di Bartolomeo Roman, allievo del Velasquez.

Puoi raggiungere facilmente le Cascate dei Camini arrivando in auto e poi proseguendo fino alla Pineta e alla Piscina Comunale imboccando la pista ciclabile; il percorso è comodo, semplice e alterna zone pianeggianti a brevi saliscendi, con la possibilità di abbeverarsi continuamente senza portarsi bottiglie o borracce d’acqua, vista l’abbondanza di fontanelle nonché di ciotole da poter riempire se si hanno cani al seguito. Dopo aver attraversato il caratteristico ponte sospeso sul torrente Loana giungerai alla base delle cascate. La passeggiata è agevole e piacevole. Se preferisci godere al massimo del silenzio e la bellezza della natura, è preferibile che tu faccia questo percorso o in qualunque momento dell’inverno o in estate ma soltanto la mattina presto perché nella parte successiva della giornata questo luogo è talmente affollato da farti rischiare di non trovare abbastanza posto neanche per sederti a terra.